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Indicazioni sulla preparazione fisica giovanile del tennista. (Prof. S. Buzzelli)
Considerazioni teoriche
Il tennis è comunemente classificato come sport di situazione.Ciò indica che il tennista durante l’evento agonistico, è chiamato a creare i presupposti tattici per la conquista di un eventuale punto a favore, risolvendo una notevole quantità di problematiche tecniche diversificate tra loro e che avvengono casualmente nell’arco del tempo di un incontro.Proprio la mutevolezza repentina delle azioni che caratterizza questo sport, richiede al praticante agonista, spiccate doti di destrezza, intesa come capacità di risolvere problemi motori, rapidamente ed in modo adeguato allo scopo.Essendo la destrezza, l’assemblaggio di capacità coordinative e condizionali, fin dai primi momenti dell’attività motoria organizzata, si dovrà procedere indirizzando il progetto allenante nella direzione che inizialmente porti il nostro giovane atleta ad essere in possesso di una considerevole mole di requisiti di tipo coordinativo e sensomotorio che dovranno in seguito essere supportati da specifici stimoli organici e neuromuscolari, consentendo la possibilità di un futuro agonistico di livello.
Le qualità coordinative.
Diversi autori si sono cimentati nella classificazione delle qualità coordinative, di seguito riporto quelle che caratterizzano le più importanti classificazioni.
- Capacità di differenziazione sensoriale
- Capacità di osservazione
- Capacità di rappresentazione
- Capacità di anticipazione
- Capacità di ritmizzazione
- Capacità di coordinazione motoria
- Capacità di controllo motorio
- Capacità di reazione motoria
- Capacità di espressione motoria (massima espressione del gesto sportivo, STILE)
Capacità coordinative generali.
Capacità di apprendimento motorio: è la capacità che permette ad un individuo di assimilare nuovi movimenti attraverso la ripetizione di questi e di giungere , dopo varie correzioni ed adattamenti, alla organizzazione “interna” di uno schema motorio appropriato.
Capacità di controllo motorio : è la facoltà complessa di un individuo di controllare il movimento a livello conscio ed inconscio in modo tale che esso risulti corrispondente allo schema motorio precedentemente assimilato anche quando, per esempio, durante una azione sportiva ci si trova in una condizione precaria di equilibrio .
Capacità di adattamento e trasformazione dei movimenti : è la capacità di combinare, correggere, adattare e trasformare il proprio programma motorio in condizioni che mutano continuamente, che sono imprevedibili, e quindi diverse da quelle abituali.
Capacità coordinative speciali.
Destrezza fine : è la capacità di eseguire movimenti con le mani e/o i piedi in spazi ristretti, senza grande dispendio di energie, giungendo rapidamente alla soluzione di un problema motorio prefissato.
Capacità di orientamento : è la capacità di modificare la posizione ed il movimento del corpo nello spazio e nel tempo, in riferimento ad un campo d’azione definito da oggetti o persone.
Capacità di differenziazione(spazio-temporale) : è la facoltà di un individuo di collocarsi nello spazio in rapporto con oggetti o persone e di valutare il tempo necessario a compiere un’azione.L’affinamento di questa capacità permette l’acquisizione del concetto di velocità e la valutazione delle sue variazioni (presupposto indispensabile per l’organizzazione del giusto ritmo di esecuzione dell’azione tecnica.
Capacità di anticipazione motoria : è la facoltà che un individuo mette in atto, sulla base di esperienze precedenti e del complesso delle funzioni conoscitive ottimali in una data circostanza, per costruire ed anticipare lo svolgimento ed il risultato di azioni successive più complesse.
Capacità ideo-senso-motoria : è la capacità di un individuo di eseguire una risposta motoria ad uno stimolo sensoriale.Si parla di capacità di coordinazione ideo-motoria quando si lancia un attrezzo. Prima di eseguire il gesto è necessario tracciare mentalmente la parabola ideale e dosare adeguatamente la forza da imprimere all’attrezzo, affinché questo raggiunga il punto predeterminato.Si parla di coordinazione senso-motoria quando è necessario afferrare, stoppare o impattare on oggetto con le mani o con i piedi. L’occhio deve percepire anticipatamente l’oggetto e la sua traiettoria.Se le due capacità coincidono e a ciò si associa anche lo spostamento globale del corpo, si parla di capacità di coordinazione ideo-senso-motoria dinamica (come nel calcio, tennis, pallavolo, baseball, ecc…). Queste capacità sono particolarmente allenabili e perfezionabili fra i 6 e gli 11 anni, periodo in cui si consolida la lateralizzazione.
Allenamento.
Oltre ad essere classificate, queste capacità possono essere allenate, naturalmente nell’organizzazione dell’allenamento si dovrà tener conto dell’aspetto biologico e fisiologico del giovane atleta ricordando che esistono fasi sensibili (auxologiche, neurologiche e di apprendimento motorio) legate all’età, ricordando che bisogna intervenire il più presto possibile (principio della tempestività) dal momento che il 50% dello sviluppo delle capacità coordinative avviene prima degli 11 anni di età come riportato nelle tabelle seguenti frutto dello studio dei ricercatori in tale ambito.
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Età
Capacità Coordinative |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
Senso-Percettive |
3 |
3 |
3 |
2 |
1 |
1 |
1 |
1 |
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Di differenziazione spazio-temporale |
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3 |
3 |
2 |
2 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Di differenziazione dinamica |
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1 |
1 |
1 |
3 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Di combinazione |
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1 |
2 |
3 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Di equilibrio |
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1 |
3 |
3 |
3 |
2 |
2 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Di anticipazione |
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1 |
2 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Di accoppiamento e combinazione |
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1 |
2 |
2 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
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Tabella delle fasi sensibili delle capacità coordinative |
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Età
Capacità Condizionali |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
Forza |
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1 |
1 |
2 |
2 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
Velocità |
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1 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
Resistenza |
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1 |
1 |
2 |
2 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
3 |
Mobilità articolare |
3 |
3 |
3 |
3 |
2 |
2 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
1 |
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Tabella delle fasi sensibili delle capacità condizionali |
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Per fasi sensibili si intendono quei momenti in cui una capacità se allenata può evolvere maggiormente che in altri periodi o se allenata poco e in modo sbagliato può difficilmente essere recuperata.
Come è intuibile dalla visione delle precedenti tabelle, le prime capacità possibili da acquisire in maniera considerevole sono quelle coordinative, per cui la preparazione fisica del giovane tennista non può prescindere dalla programmazione di allenamenti che contemplino prevalentemente questo tipo di attività piuttosto che altre.
Dal punto di vista metodologico affinché si possa raggiungere un corretto sviluppo delle capacità coordinative attraverso l’allenamento, bisogna far riferimento ad alcuni presupposti fondamentali:
1) la difficoltà del gesto deve essere elevata progressivamente con gradualità
2) bisogna utilizzare una vasta gamma di esercitazioni finalizzate all’ampliamento del patrimonio coordinativo dell’allievo (multilateralità e polivalenza)
I mezzi tecnici per lo sviluppo delle capacità coordinative devono contemplare :
- Esecuzione degli esercizi con entrambi gli arti (sia superiori che inferiori)
- Variazioni delle condizioni sensoriali (uso di un solo occhio, orecchie otturate, ecc…)
- Variazione delle condizioni esterne (tipo di terreno e tipo di attrezzo)
- Variazione dei limiti di tempo prefissati
- Combinazione di abilità motorie o tecniche sportive
- Esecuzione in condizione di affaticamento.
Alcune esercitazioni adatte per i giovani tennisti.
Orientamento: concentrazione continua e ottimale su stimoli molteplici
- palleggi con due o più palloncini
- lancio della palla, capriola., ripresa della palla
- colpire un palloncino con la racchetta e un altro con il piede
- palleggio con due racchette con due palline da tennis contemporaneamente (a terra o verso l'alto)
- il maestro lancia contemporaneamente due palline, il giocatore deve colpire una palla con la racchetta e l’altra fermarla con la mano.
- un ragazzo palleggia con una racchetta e una palla, effettuati tre tocchi dovrà passare la racchetta al compagno senza fermare il palleggio della palla.
Differenziazione: capacità di intuire e capire le variazioni che possono capitare durante il gioco
- palleggi con ambedue le mani con due palle da basket (una per mano)
- palleggiare una palla a terra, l’altra su una panca
- palleggio a terra con una sola mano camminando su una panca
- palleggiare facendo passare la palla dentro un cerchio o sopra ad un cerchio
- con due racchette differenti una nella mano dx e l’altra in quella sx. alternare il palleggio di una pallina
- palleggiare al muro alternando racchette differenti
- palleggio con vari tipi di palline
- palleggiare con un compagno ed a ogni cambio cambiare tipo di racchetta (+ di 5 tipi)
Equilibrio: rimanere in posizione ottimale per effettuare l’esercizio
- palleggiare stando una palla medica, su un tappeto elastico, su una panca, su dei ceppi, su una tavoletta propriocettiva
- palleggio tra due compagni che sono entrambi su palla medica o ceppi o ecc.
- camminare sull’asse di equilibrio tenendo una pallina sul piatto corde della racchetta
Reazione: capire e reagire a uno stimolo nel tempo e nel modo migliore
- evitare di essere colpiti da palline lanciate da un compagno
- giocando a fare il portiere cercando di intercettare con la racchetta le palline,lanciate da un compagno, evitando di prender gol
- il maestro ha due palline in mano, ne lascia cadere una, l’allievo deve colpirla prima del secondo rimbalzo
- uguale al numero 3 colpire la palla prima che rimbalzi facendo partire l’allievo rispetto al maestro, da una distanza di almeno 5-6 metri
Ritmo: capire e rispettare il tempo di un esercizio
- lavoro a specchio
- scaletta: piede dx piede sx, un appoggio dentro e un altro fuori, due dentro e due fuori, due dentro uno fuori.
- palleggiare un pallone da basket con la suola del piede mantenendo la palla in controbalzo sotto dx-sx
- pallina che rotola, prenderla appoggiandola tra la racchetta ed il piede, in corsa
- B posto dietro ad A deve muoversi imitando i suoi movimenti
- in palleggio controllare la palla con la racchetta in una mano e mandarla al compagno facendo il cambio di mano della racchetta
- voleè frontale e voleè eseguita in “veronica”
- seduti per terra utilizzare solo la parte superiore per colpire la palla
- giocare la voleè in tuffo su un materasso
Esercizi alla scaletta:
- Esercizi di passaggio in varie andature : Skipp basso, laterale, all'indietro, incrociato, palleggiando con la racchetta, palleggiando con pallone da basket, ecc...
- passaggio rapido e coordinato con palleggio sulla racchetta di palline di varia grandezza e consistenza
- passaggio con palleggio con due racchette ....
.... e molti altri ancora, secondo la fantasia dell'istruttore.
Per quanto riguarda le capacità condizionali, queste devono trovare possibilità di sviluppo omogeneo, tenendo sempre presente che il giovane tennista non è da considerarsi colui che necessariamente ritroveremo a praticare questo sport in età adulta, quindi è preferibile un indirizzo metodologico polivalente per consentire anche la possibilità di opzione sportiva per coloro che volessero dedicarsi ad altri sport ma soprattutto creare le basi per una cultura dell’organizzazione non approssimativa del lavoro . |
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